
Succede in periodi di vacanze e spostamenti in massa da un capo all’altro dello stivale: passeggeri nervosi, tonnellate di valigie che affollano i vagoni dei treni. Ma a volte possono accadere anche episodi toccanti come quello raccontato da Matteo Bussola.
Lo scrittore ha pubblicato un post su Facebook per raccontare l’accaduto: un uomo intralcia il passaggio con le sue valigie, che non consentono l’accesso al vagone per un ragazzo disabile, in carrozzina.
L’uomo si lamenta con il capotreno e gli scappa anche un insulto (“Perché questi non se ne stanno a casa invece di andare in giro“), si spazientisce perché non sa come sistemare i bagagli. Ma all’improvviso arriva un finale inaspettato.
Una signora non può fare a meno di sentire la frase poco felice e richiama l’uomo. Lui capisce la gravità delle sue parole e chiede scusa: “Sono un imbecille“.
Poi ripete quelle scuse davanti al ragazzo disabile, fa amicizia con lui. Una storia che intenerisce e diventa presto virale su Facebook, riportata dalle parole dello scrittore.
Che aggiunge: “Per avvicinare gli esseri umani sarebbero sufficienti quasi sempre tre sole cose: un calcio in culo al momento giusto – da chi si assume la responsabilità di dartelo -, la capacità di chiedere scusa, un sorriso ricambiato. Basterebbe poco, davvero“.
Nel post qui sotto trovate il riassunto della storia.