L’ascolto della radio via app La radio ha compiuto e superato i 120 anni. Un traguardo memorabile che ha messo in crisi altri tipi di media eppure non sta scalfendo questo particolare mezzo di comunicazione. Lasciamo alla televisione o alla stampa i problemi a tenere il passo con i nuovi linguaggi e le nuove tecnologie: negli ultimi anni la radio ha affrontato cambiamenti epocali praticamente senza battere ciglio. Mai la cosa è stata tanto evidente come nel caso della disponibilità delle radio a utilizzare mezzi diversi da se stesse per arrivare a un nuovo pubblico. Lo abbiamo visto dapprima con le trasmissioni radio in tv, poi con l’adesione di massa al modello app – non solo dirette ascoltabili dai propri siti internet ufficiali, ma veri e propri software dedicati pensati per quei fan che vogliono ascoltare una sola stazione dalla comodità del proprio apparecchio smart. Non a caso, a tanti anni dalla loro inaugurazione, app come quelle di Radio Italia, di RDS, di Radio Deejay rimangono fra le più scaricate della categoria intrattenimento nei diversi store. App radiofoniche e app per il gioco per soldi: un parallelo La cosa non è dissimile per l’ambito delle sale da gioco online: basta vedere cosa succede con lo StarCasinò mobile casino, che nello sforzo di trovare nuovi giocatori ha investito – e molto – su un software leggero e dinamico che funziona da qualsiasi piattaforma portatile. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Fa parte di questo stesso trend anche investire su software di gioco non solo affidabili ma di facile utilizzo e con un aspetto che attrae immediatamente l’attenzione – pensiamo a quelle che richiamano la grafica di cartoni animati e film famosi! I primi casinò online non erano ingaggianti, anche se funzionavano egregiamente, ma si è presto capito che gli utenti volevano anche avere un’esperienza piacevole. Una partita vinta!
Le migliori app per l’ascolto della radio via internet Altrove su questo sito non sono mancate le lodi alle stazioni radio contemporanee, capaci di innovarsi e rinnovarsi trasmettendo anche in tv, su internet e dotandosi di app per stare al passo coi tempi. È anche vero, però, che i nostri dispositivi smart spesso non hanno la capacità per tenere installate più app di più network, e a volte si sente la necessità di avere un solo software che ci permetta di ascoltare più emittenti contemporaneamente. È per motivi di praticità, allora, che abbiamo messo insieme una breve lista di download consigliati che svolgono egregiamente proprio questo compito: fare da radio sul telefono (o tablet). Tunein Radio, la più “antica” Disponibile sia per Android che iOS, è stata un po’ la capostipite fra le app radiofoniche, ed esiste in una versione base e in una “pro”. L’unico difetto è che il funzionamento, fra radio e podcast disponibili, potrebbe sembrare poco intuitivo. Radiolive: anche per i podcast I podcast sono la naturale evoluzione della radio privata, e Radiolive (la più scaricata app del suo genere in Italia) fa in modo di occuparsi sia degli uni che dell’altra, raccogliendo entrambi in un unico, comodo software. Appassionati di gioco per soldi? Cosa dovete ascoltare Se sul telefono amate giocare, per esempio su starcasinoslot.it/ e contemporaneamente ascoltare qualcosa, ci sono diversi programmi consigliati per voi. A parte la musica del vostro cuore, alcune trasmissioni si dedicano completamente all’analisi degli ultimi trend del tavolo verde: se masticate l’inglese, Radio Casino è un enorme contenitore di opinioni e recensioni. Non mancano poi i podcast a tema! Ancora agli anglofoni consigliamo Ask Gamblers, mentre proprio Starcasino ha uno spazio podcast dedicato dove sono discussi gli andamenti dei campionati sportivi sui quali si scommette di più: dritte utili per puntare meglio!
Chi sono i conduttori radiofonici più pagati? Sapendo quanti milioni di persone ascoltano ogni giorno la radio, è inevitabile e anche naturale voler sapere quanto guadagnano i conduttori più amati, quelli legati a programmi ormai entrati nella storia dell’intrattenimento. La sorpresa è che se anche possiamo raccontarvi con dovizia di particolari i guadagni di speaker stranieri, lo stesso non si può fare per quelli di casa nostra: la legge sulla privacy non lo consente. Per tipi come Linus, Marco Galli o Anna Pettinelli si possono fare delle supposizioni: ma sono comunque briciole paragonate alle cifre dei personaggi che stiamo per andare a presentarvi! Howard Stern, la star della radio USA Dopo la morte nel 2021 di Rush Limbaugh, discusso presentatore radio vicino ad ambienti di destra della politica USA, è stato Howard Stern a raccogliere la palma di conduttore più pagato al mondo: circa 95 milioni di dollari all’anno i suoi guadagni. Stern è famoso per le sue trasmissioni a ruota libera, dove si chiacchiera più che ascoltare musica, e dove non ci si imbarazza a parlare di temi scabrosi. Cruciani de “La Zanzara” potrebbe essere il suo equivalente italiano, quanto a personalità. Zoe Ball, la vera regina d’Inghilterra Per chi ha memoria buona, Zoe Ball è l’ex moglie di Norman Cook, alias Fatboy Slim, ma in realtà questa bionda signora inglese è anche la più ascoltata conduttrice radiofonica della sua nazione: grazie alla sua presenza effervescente la BBC, che ne ospita le trasmissioni, si è svecchiata. Per loro Zoe guadagna “solo” poco più di un milione di sterline al mese, ma per via di altri impegni professionali arriva a circa 90 milioni. Ryan Seacrest, tante mani in pasta Ryan Seacrest è più noto per le sue conduzioni televisive su diversi canali USA, ma da qualche anno ha anche un posto fisso in radio, dove conduce “On Air with Ryan Seacrest”: da dietro ai microfoni guadagna “solo” 33 milioni di dollari all’anno, ma calcolando tutte le sue presenze in tv questa cifra decuplica anche per merito delle sponsorizzazioni.
Un mondo a parte: le radio universitarie italiane Un approfondimento a parte va dedicato a un fenomeno che altrove è assolutamente mainstream ma che in Italia è ancora di nicchia, nonostante le sue dimensioni: stiamo parlando delle radio universitarie. Non chiamatele copie Nate sulla scia delle più famose college radio del mondo anglosassone, sono vere e proprie stazioni radiofoniche che trasmettono da e per gli atenei e i loro iscritti (nulla vieta di collegarsi anche se si è più grandi, ovvio). Per lo più, i loro programmi sono tutti online e le eccezioni sono un caso rarissimo. Caso esemplare è Radio Cusano Campus, che invece trasmette anche in FM. Sarebbe ingiusto pensare alle radio universitarie di casa nostra come a un semplice scimmiottamento di quelle, per esempio, statunitensi: oltre alla musica, le loro trasmissioni si occupano di politica, di attualità, con palinsesti che non hanno nulla da invidiare alle radio “da grandi”. Il caso RadUni È importante in questa analisi ricordare il network RadUni, associazione nata per consociare le maggiori radio universitarie della Penisola: oggi ne fanno parte ben trentadue stazioni, fra le quali quella dello IULM, della Federico II di Napoli, della Sapienza di Roma solo per citarne alcune. RadUni non si occupa solo di “contarsi” ma anche di organizzare eventi, fra i quali il più importante è sicuramente La notte dei ricercatori, e manifestazioni, come quella per le vittime dell’attentato di Strasburgo che ha avuto grandissima visibilità anche all’estero. Una fucina di creatività A chi non fosse più in età da ateneo consigliamo comunque di farsi un giro fra i portali delle università italiane e di ascoltare qualche minuto dei programmi proposti da questi che sono autentici laboratori di creatività: i premi fioccano anche dall’estero, anche se a dirla tutta i più importanti riconoscimenti sono quelli attribuiti proprio dal Festival delle Radio Universitarie. Fra i contenitori che vale la pena seguire vanno segnalati almeno “Musica Libera” che va in onda su Radio 6023 (radio online degli studenti del Piemonte orientale) o “C’era una volta il cinema” su F2 RadioLab, da Napoli: format originali che apriranno agli studenti-speaker le porte di una carriera nelle radio “pro”, se lo vorranno.
Ridere alla radio, da Cordialmente a Lundini C’è una lunghissima tradizione comica che è strettamente legata alla storia della radio italiana. Questa lunga consuetudine ha le sue origini nell’utilizzo originario di questo mezzo di comunicazione, quando non esistendo ancora la tv si usava l’invenzione di Marconi per l’intrattenimento e venivano trasmessi lavori teatrali: non solo drammi ma anche commedie. Passare dalle commedie ai varietà con sketch e imitazioni fu un passaggio fluido, specialmente nel secondo dopoguerra: pensiamo alle fantasie radiofoniche, i contenitori dove si potevano ascoltare comici poi passati alla televisione (uno su tutti: Alighiero Noschese). Da Alto Gradimento a Lo Zoo di 105 In questo contesto si inseriscono Gianni Boncompagni e Renzo Arbore, che insieme a un gruppo di altri amici famosi creano nel 1970 il contenitore “Alto Gradimento”: la comicità alla radio cambia per sempre, grazie al ricorso all’improvvisazione e a testi che oggi troveremmo innocui ma che per l’epoca erano considerati dissacranti e scandalosi. “Alto Gradimento” è stato il punto di riferimento per almeno due generazioni di autori radiofonici, ed è tenendolo ad esempio che sono nati personaggi che oggi diamo assolutamente per scontati e veneriamo come geni comici: dal Trio Medusa alla Gialappa’s Band, da Digei Angelo in “Ciao Belli” al cast de “Lo Zoo di 105”. Figli e nipoti di Arbore & Co. L’influenza di “Alto Gradimento” è evidente, anche se la formula del programma risultò da subito più anarchica, anche in “Cordialmente pista di lancio”, lo spazio gestito da Elio e le Storie Tese con Linus su Radio Deejay, che nel 2021 ha fatto ritorno in radio dopo un’interruzione di 3 anni (ma avviandosi a festeggiare il trentennale dalla prima “incursione”) e che rappresenta il programma più longevo della storia radiofonica italiana. Riprende in parte la struttura sia di “Alto Gradimento” che di “Chiamate Roma 3131” (altro caposaldo della programmazione Rai dello scorso cinquantennio) anche il discusso “La Zanzara”, che non può essere descritto semplicemente come un programma comico – al contrario, sono più le persone innervosite da Cruciani e compagnia bella che quelle che ne sono divertite. Un po’ come succede con Valerio Lundini, considerato il nuovo eroe della comicità radio-televisiva: personaggio che divide, ma che ha comunque un successo enorme.
Le radio minori più ascoltate d’Italia Ogni anno, in due attesissimi appuntamenti, un’indagine dal nome Radio Ter si occupa di fotografare lo stato della radiofonia in Italia, descrivendo l’ascoltatore tipo, le sue preferenze in fatto di ascolti, le fasce orarie preferite per collegarsi alle stazioni e naturalmente la classifica dei network più ascoltati. Le certezze e le sorprese I primi posti della classifica sono più o meno contesi sempre dai soliti player: Radio 105, Radio Deejay, Radio Italia, RTL 102.5, RDS. È scavalcando le prime dieci posizioni, però, che si incontrano vere sorprese, e questo focus è dedicato alle Cenerentole della situazione, quelle emittenti regionali che grazie a una penetrazione sul territorio davvero capillare riescono comunque a essere seguite da milioni di persone ogni giorno. Radio Sportiva Il fenomeno delle “sports radio” è ben documentato, e nelle varie città italiane ci sono manciate di piccole stazioni che si occupano di calcio (per lo più) in tutti i propri programmi. Questo network è diverso, perché dai propri studi in provincia di Pisa ha lanciato un modello insolito: non più monotematico ma dedicato a tutti gli sport, 24 ore su 24. Radio Birikina Ci sono intere regioni d’Italia dove non è possibile collegarsi col network di questa emittente, che comprende una stazione radio e un’emittente TV: questo non le ha impedito di raccogliere una platea di affezionati di tutto rispetto, circa 600 mila al giorno nel primo semestre del 2021. Radio Bruno Per gli emiliani e non solo, una veterana: è stata fondata a Carpi nel lontano 1976, sulla scia delle famose radio libere che in quegli anni spuntavano un po’ ovunque. Oggi la si può ascoltare anche fino in Toscana. Radio Norba Una compagna nelle giornate di tantissimi pugliesi, per i quali la sua presenza in FM è familiare come quella di un’amica. Fondata nel 1984, ha fatto il salto di qualità solo negli ultimi anni, grazie alla direzione di Alan Palmieri, che qualcuno ricorderà ai microfoni di RTL 102.5.